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Storie e Racconti

il castello di jack

Capitolo: 
7
Per tutta la notte Harry non riuscì a chiudere occhio, sia per l’emozione sia per la paura che Luke lo voglia uccidere. Continuava a svegliarsi di colpo, a guardarsi intorno e vedere che tutti intorno a lui stavano dormendo, poi si riaddormentava, e successe più volte, fino a quando, svegliandosi, vide che Neve si era alzata. Lei notò subito che Harry era sveglio e gli chiese: -Vuoi qualcosa per colazione? A quel punto Luke si svegliò e disse a Neve: -Non dargli niente, sai benissimo che se ne mangiamo ora non ne avremo mai abbastanza per quando ce ne avremo davvero bisogno! Neve sbuffò e gli disse, arrabbiata: -OK, hai vinto tu! Quindi però alzati e facciamo il resto della strada a piedi! Neve disse a Caisy di abbassare la testa, poi le mise la mano destra sulla fronte e recitò qualche strana parola. Caisy sputò uno strano getto di un liquido bianco brillante dalla bocca e dalle narici, poi iniziò a rimpicciolirsi e alla fine si trasformò in una piccola lucertola azzurra. Harry disse: -Strano, mi aspettavo che tornasse la collana di prima! Neve gli rispose: -Potrei anche trasformarla in pietra, però non mi ricordo cosa devo dire… Luke si alzò brontolando e i tre iniziarono a camminare per raggiungere il castello. Neve fu la prima a parlare, e chiese a Luke: -Tu per caso sai qualcosa in più sulla maledizione di Jack? Lui alzò le spalle e rispose:- No, nessuno lo sa, massimo massimo il nostro capo, visto che ne ha qualcosa a che fare! Harry chiese: -Come, perché ha qualcosa a che fare con la maledizione? Luke rispose: -Be, devi sapere che la maledizione impedisce a Jack di uccidere la gente nel nostro bosco, e visto che il bosco è suo… I tre camminarono per qualche minuto, poi Harry chiese a Neve: -Qui noi non siamo sulla terra, vero? Rispose Luke: -No, ma dai! Te ne sei accorto adesso? Neve sospirò e rispose a Harry: -Sai che in alcune storie ci sono degli oggetti magici tipo specchi che ti fanno andare in un mondo completamente diverso da quello dove eri prima? Nel tuo caso è successo più o meno così, e ti ritrovi in un’altra dimensione, più o meno hai capito? Harry rispose: -Più o meno… Neve poi gli chiese: -E tu hai una minima idea di cosa ti è successo o di cosa hai sognato questa notte? -Be…diciamo che ho sognato uno gnomo che saltellava a destra e a sinistra per la mia stanza e mi diceva di seguirlo… -E tu lo hai seguito?!? -Perché? -secondo me era solo un’illusione, però quelli veri ti attirano e poi ti mangiano lo sai?!? -Va be; l’ho seguito fuori dalla finestra e poi siamo andati in una specie di tunnel, nel mio giardino… e dopo non me lo ricordo più. -Come non te lo ricordi più?!? Luke intervenne, freddo: -E’ un umano, cosa pretendi? Non è che sia un leone blu o chissà cosa per pretendere che si ricordi i suoi sogni! Neve sospirò e disse: -Secondo me lo dici così ma poi neanche tu non te lo ricordi! Dall’espressione che fece Luke si capiva chiaramente che non se lo ricordava più, ma per difesa aggiunse: -Neanche tu, allora! Neve, come se si aspettasse quella reazione rispose, calma: -Certo che me lo ricordo: stavo volando sulla schiena di Caisy su un mondo congelato… Luke: -E poi? Neve: -Poi basta, così per tutta la notte è stato così… Luke: -Stai mentendo… Harry a quel punto intervenne: -Dai non ci interessa cosa ha sognato! Harry a quel punto guardò davanti a sé. Non riusciva a credere a come era grande l’edificio che gli stava a pochi metri di distanza. Era complente nero e, per i primi cinquanta metri, privo di finestre. Era ricoperto di muschio e si vedeva bene che i suoi mattoni erano molto vecchi. I tre fecero il giro del castello e trovarono un grosso portone in legno marcio, che continuava a cigolare e a provare ad aprirsi, ma non poteva, visto che era chiuso da un catenaccio gigantesco. Luke disse rassegnato: -Qui non c’è modo di entrare… Neve subito gli disse, tranquillamente: -Invece ce n’è uno- poi si rivolse al portone –Potresti aprirti, per favore? Se non puoi potresti almeno lasciare che ti passiamo sotto, è per salvare qualcuno! Ti prometto che quando torneremo ti porto qualcosa per ringraziarti! Il portone cigolò e si sollevò lentamente di qualche centimetro e i tre si infilarono dentro il castello appena prima che il portone li schiacciasse.

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