Tu sei qui

Storie e Racconti

un mondo misterioso

Capitolo: 
1

Harry si era appena svegliato. Non aveva ancora aperto gli occhi, ma si accorse subito di non essere più nel suo letto. Il suolo era freddo, ma non poteva neppure essere il pavimento della sua stanza perché non era liscio ma irregolare. Aprì gli occhi e davanti a lui vide un’infinita distesa di terra grigia e arida. Il cielo era grigio e c’era una leggera nebbia. Harry si alzò e fece un mezzo giro su se stesso e vide una grossa recinzione di cemento che doveva essere alta almeno 3 metri e al centro di quel muro vi era un grosso cancello di metallo. Ai lati del cancello, sopra a due colonnine, c’erano due aquile dorate. Dietro a quell’altissimo muro si intravedevano le chiome di alcuni alberi dalle foglie scure.
Harry fece un passo avanti. A quel punto sentì un vento leggero dietro di lui. Si voltò e vide quello che non avrebbe mai voluto vedere. Una creatura orribile alta almeno 5 metri e lunga almeno il doppio si trovava davanti a lui. Aveva dei denti lunghissimi e di un’orribile colore verde marcio, tutto il suo corpo era quasi interamente ricoperto dal muschio e non aveva gli occhi ma due spesse e folte sopracciglia. dalle zampe del mostro pendevano cordoni di pelle marcia. Harry fece qualche passo indietro. Avrebbe voluto gridare, ma dalla sua bocca non usciva nessun rumore, non poteva neppure fuggire perché era rimasto pietrificato dalla paura; l’unica cosa che riusciva a fare era mettere le mani tra lui e il mostro e sperare che questo non lo veda.
I secondi che seguirono sembravano interminabili; il mostro ruggiva davanti a Harry e sembrava avere un attimo di esitazione ma pareva anche temesse qualcosa. A quel punto si sentì una risata, ma non come quelle che si fanno per qualcosa che fa ridere, ma una vera e propria risata malefica. A quel punto il mostro grugnì, fece due o tre giri su se stesso, si strofinò la zampa anteriore destra sul muso e poi provò a fuggire. Fu subito fermato da una voce ferma e dura:
-Zorik, torna subito indietro!
Il mostro fece una smorfia, emise un verso acuto e poi ritornò lentamente. Solo allora Harry si accorse che davanti a lui era apparsa una sagoma umana. Era vestito con un paio di pantaloni molto stretti e una maglietta a maniche lunghe. Aveva un mantello nero e indossava degli stivali. Aveva i capelli piuttosto lunghi, lisci e biondi
-Dove sono? Cosa succede? Perché sono qui? Chi sei tu? Perché mi hai salvato?- chiese Harry in un colpo solo.
-Normalmente non dovrei risponderti perché noi saremmo nemici… - disse l’altro.
In quel momento il mostro arrivò e si mise a mugugnare come se stesse supplicando l’uomo di non fargli niente. Lui gli si avvicinò e lo accarezzò sopra la testa.
-Come sarebbe a dire nemici? io non ti ho mai incontrato! E poi, anche se lo fossimo, perché non mi hai ucciso subito?
-Non lo sai? Certo che voi umani siete proprio degli ignoranti…
-Umani? Perché, tu cosa sei?
-Primo: non è bello dire a qualcuno ”cosa sei” ma è più elegante dire “chi sei”. Secondo: per te io sono semplicemente Jack, e se non fosse per Dracula che qualche secolo fa mi ha rubato questo titolo potrei anche dire che sono il principe delle tenebre. Terzo: qui sei nel territorio dei vampiri. Quarto: succede che ti ritrovi in territorio pericoloso per quelli della tua specie e molto probabilmente non passerai la notte. Quinto: non so come sei arrivato qui e non lo voglio sapere. Sesto: ti ho salvato perché Zorik non ha il coraggio di uccidere. Settimo: quelli che vi comandano sanno che la magia e tutte queste belle cose esistono, ma per ragioni di sicurezza sia per arricchirsi non lo dicono a voi e il fatto che siamo nemici c’entra con questo. Un altro modo per spiegartelo è che io ho una maledizione che mi costringe a odiare il primo umano che viene in questa dimensione, cioè tu. Ottavo: non ti ho ucciso perché qui posso solo spaventarti e ti do questi consigli perché non è che sia divertente avere un avversario ignorante. Nono: a che specie appartengo non sono fatti tuoi.
-Ma ti ricordi di tutte le domande che ti ho fatto?
-Si, ma questa è un’altra cosa che non ti riguarda…
-Posso farti un’ultima domanda? No, anzi, posso fartene due?
-A essere sinceri le hai appena fatte, però ad una condizione: potrei decidere di rispondere a solo una delle due; sta a te scegliere quale.
-Volevo chiederti di parlarmi di questa maledizione e anche di dirmi da dove devo andare se non voglio che tu mi uccida; ma se devo scegliere io prendo la prima.
-Quello che temevo; è una lunga storia…
Jack si appoggiò sulla schiena del mostro, che mugugnò qualcosa, ma questa volta con un suono che pareva quasi una voce umana.
-Sta buona, Zorik!- Ordinò lui.
-Perché “buona”, è una femmina?
-Sì, ma anche questo non fa parte delle cose che ti dirò.
Anche Harry si sedette.
-Tu invece come ti chiami?- chiese Jack
-Harry
-Io avevo un fratello che si chiamava così…
A quel punto Zorik emise un grugnito acuto e Jack si alzò subito in piedi. Con un tono che era un misto tra un lamento, una preoccupazione e un rimprovero, lui gridò:
-Zorik, cosa ti succede?
La bestia mugugnò e si allontanò da Jack. Lui, con lo stesso tono di prima ma più a bassa voce mormorò:
-Sta calma Zorik, sono qui, non ti succederà niente, dai. Vuoi tornare a casa o preferisci che lui scopra tutto?
Il mostro mugugnò qualcosa e poi Jack rispose:
-Va bene –poi si rivolse a Harry e disse –a mezzanotte in quel giardino- e indicò la recinzione di cemento. Harry guardò in quella direzione, ma quando si girò vide che sia Jack che Zorik erano spariti.

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